Tranquillità e sicurezza per genitori e piccini col baby monitor

Diventare genitori è una grande responsabilità, la vita cambia in un battito di ciglia e ci si ritrova di punto in bianco a conciliare la vita ante bebè con la nuova situazione. I neo genitori, soprattutto se si tratta del primo bambino, sono fin troppo apprensivi sulla sicurezza del nuovo arrivo e frequentemente compiono le azioni della vita quotidiana con fretta e timore.

L’invenzione del baby monitor ha rivoluzionato il modo di essere genitori consentendo maggiore tranquillità e sicurezza nello svolgere le azioni della vita quotidiana.

Quante volte vi è capitato di non trovare cinque minuti per rilassarsi sotto la doccia per il timore di lasciare incustodito il neonato? Innumerevoli, soprattutto con l’arrivo del primo bambino.

Evoluzione e funzione del angelcare

Inizialmente è nato come un walkie-talkie, rendendo possibile la trasmissione di suoni e segnali acustici da una stanza all’altra. I baby monitor di questo tipo possono essere analogici, per brevi distanze, o digitali in grado assicurare la copertura in ambienti più vasti.

Successivamente poi si è giunti all’ideazione di apparecchi che consentono non solo di “ascoltare” ma anche di “vedere”, garantendo così una funzione ad ampio spettro.. ma non solo!!

I modelli più evoluti oltre ad essere dotati di un display Lcd, rilevano la temperatura dell’ambiente circostante, consentono la comunicazione bidirezionale e in più sono dotati della funzione “ninna nanna” in modo da poter addormentare il piccino a suon di musica.

Solo walkie-talkie o monitoraggio a video?

Il mercato offre numerosi modelli di questo simpaticissimo ed essenziale apparecchio ma vediamo ora quali sono i più ambiti. Le esigenze dei genitori influiranno maggiormente sulla scelta di questo strumento e si può affermare a voce alta che il progresso tecnologico sforna modelli adatti ad accontentare i gusti dei più esigenti.

Come già anticipato, i angelcare base consentono semplicemente la trasmissione audio, mentre i concorrenti più evoluti spaziano ben oltre, infatti nella versione con tecnologia tech rendono possibile la visione del bambino da più punti della casa su uno schermo grazie ad un raggio di azione più potente captando anche il respiro e i movimenti del bambino durante il sonno.

Altra importante innovazione è la tecnologia ad infrarossi che permette il controllo in massima sicurezza anche nelle ore notturne, rendendo possibile ai genitori un momento di relax davanti alla tv.

Le innovazioni non si fermano qui e il angelcare può essere dotato di un sensore da sistemare sotto il materassino della culla in grado di rilevare tutti i movimenti del neonato avvisando con un segnale acustico ogni spostamento e addirittura segnalare l’assenza di movimenti per un periodo protratto oltre un determinato numero di secondi.

Versione classica o baby monitor indossabile?

Questo miracolo della tecnologia è disponibile anche nella versione indossabile, in modo da aver sempre sotto controllo il bambino come se avesse sempre accanto la presenza di una persona!

Ciò è reso possibile dalla capacità del dispositivo di rilevare non solo suoni e movimenti, ma anche anomalie del battito cardiaco e temperatura corporea, offrendo ai genitori maggiore comfort e tranquillità nei momenti più difficili e nelle situazioni più delicate.

A tutto smartphone! Carissimi genitori, ricordate sempre che questi dispositivi sono dotati nella maggior parte dei casi della tecnologia wireless che oltre a consentire la visione su schermo, rende possibile la connessione a smartphone e laptop di ultima generazione per una “sorveglianza” dal display del vostro telefonino o dal pc. Ora mamme e papà la scelta spetta a voi!

Razzismo, un fenomeno purtroppo ancora attuale

Anno dopo anno ci addentriamo sempre di più nel terzo millennio, segnando ogni momento di questo periodo col progresso, tangibile su tutti i campi… dalla scienza, alla tecnologia, al campo medico e così via. Queste componenti, in continuo fermento, essenziali per la società odierna si contrappongono a ciò che caratterizza l’uomo e lo distingue dall’essere animale.

Ricordiamo che l’uomo, dal punto di vista qualitativo, si distingue dall’animale per essere dotato principalmente della ragione, della capacità di amare e della volontà libera. Se ci soffermiamo sulla capacità di amare, l’uomo di per sé dovrebbe essere una creatura socievole e priva dell’istinto di danneggiare un suo simile, ma nella realtà dei fatti ciò non accade.

Anzi si verifica tutt’altro! Il fenomeno che andremo ad esaminare va ben aldilà della semplice capacità di amare, ma si riferisce all’atteggiamento di superiorità dell’uomo nei confronti dei soggetti di un gruppo etnico differente.

La definizione corretta di razzismo è basata sulla suddivisione del genere umano in razze differenti con diverse caratteristiche biologiche, intellettive, che le rendono collocabili su una scala gerarchica, definendo così la superiorità di alcune rispetto ad altre.

A proposito di razza umana

La concezione di razzismo basata sulla superiorità di una razza rispetto ad un’altra, non è mai stata così sbagliata. Il termine razza è utilizzato in modi diversi nelle varie culture e tradizioni, per cui non tutte le teorie concepiscono il genere umano suddivisibile in razze allo stesso modo in cui avviene con gli animali.

Ciò perché, come fior di studi scientifici hanno dimostrato, il genere umano nasce da un antenato comune e le variazioni dei caratteri somatici tra i vari gruppi, su cui in modo errato gli uomini vengono impropriamente suddivisi in razze, sono indice di adattamento del genere umano alle condizioni climatiche e ambientali del luogo in cui nei vari millenni si è stanziato, ma dal punto di vista genetico non comportano nessuna differenza.

Razzismo e contesto storico

Dal punto di vista storico, fin dai tempi antichi questo fenomeno rappresenta quell’insieme di teorie che sostengono la superiorità di alcune razze rispetto ad altre, mettendo in pratica atteggiamenti oppressivi e di segregazione razziale, giustificando questo comportamento sulla diversità biologica.

Il razzismo dal XIX secolo assume carattere scientifico e da qui si innesca quella reazione che ha portato in tempi non molto lontani a mettere in atto pratiche di selezione genetica per garantire la purezza di una razza ritenuta superiore, eliminando difetti genetici e strumentalizzando politicamente questo nuovo concetto di razzismo.

Questa è l’accezione più forte e incisiva del fenomeno, ma bisogna anche considerare gli usi più comuni del termine che vogliono identificare nel razzismo anche gli atteggiamenti di superiorità al cui fondamento vi è la professione di un determinato culto, la provenienza da un’area geografica, o semplicemente l’avere un accento più marcato o diverso.

In conclusione…

Il tanto amato progresso fa passi da gigante, ma ancora alcune cose sopravvivono alla modernità… il razzismo è una di queste….parlare di globalizzazione e di processi di integrazione socioculturale non è stato sufficiente a debellare questo atteggiamento denigratorio verso i nostri fratelli.

Quindi ci si chiede: il mondo è veramente bello, perché vario? Forse sì, forse no…. Sicuramente il razzismo è stato da sempre mezzo dei più forti per imporre la supremazia sui più deboli, giustificando il potere dietro alle forme più aberranti di discriminazione.

Breve introduzione alla lotta contro il terrorismo

Accendere la tv e trovarsi a guardare un’edizione straordinaria del telegiornale ai giorni nostri è cosa molto comune. Guardare gente morta, ferita, case e locali distrutti, straziati irreparabilmente o addirittura polverizzati, soccorritori impegnati in una frenetica corsa contro il tempo ormai fa parte della quotidianità.

Ci si chiede: terremoto? Tragico incidente? A volte la risposta a queste domande è sì… in questi casi di fronte alla forza della natura e alla fatalità si è impotenti, ci troviamo con le spalle al muro e difficilmente è possibile attribuire la colpa a qualcuno.

Ora immaginiamo di vedere lo stesso scenario davanti ai nostri occhi…edifici squarciati…brandelli di persone…soccorritori impolverati… e in risposta alle stesse domande sentirsi dire “purtroppo c’è stato un attentato terroristico”.

Alle emozioni provate nel primo caso se ne aggiungono altre e ci si chiede il perché di tanta violenza…. Ci si chiede se con un po’ di accortezza la strage poteva essere evitata ecc. beh! In questo caso un colpevole c’è…. E si nasconde abilmente dietro atti di natura terroristica.

Cosa è il terrorismo?

Ancora oggi non esiste una definizione netta e condivisa di terrorismo, ma con tale termine s’intende generalmente quell’insieme di atti intrisi dell’uso più illegittimo della violenza al fine di incutere terrore, ai membri di una collettività, destabilizzando o istaurando l’ordine all’interno di essa.

Ciò solitamente avviene attraverso attentati, dirottamenti aerei, rapimenti ed azioni simili… rientra anche nella nozione i terrorismo qualsiasi atto avente come scopo la lesione dei diritti umani.

I terroristi, facendo leva su un sentimento comune di appartenenza, strumentalizzano le persone inculcando versioni corrotte di una tradizione, di per sé legittima e pacifica, persuadendole a compiere gravi atti di violenza volte alla tutela e all’espansione di essa.

Perché avvengono gli attentati?

Il terrorismo trova il suo fondamento nell’esigenza di alcune popolazioni di imporre il proprio predominio su altre, concretizzandosi appunto nella messa in atto di gravi fatti di sangue.

Ciò è quanto accadeva in tempi remoti, mentre nel corso dei secoli il concetto di predominio è mutato trasformandosi in una vera e propria imposizione non solo di potere ma anche di cultura.

Quindi si avverte il passaggio da un’imposizione di tipo politico ad un’imposizione ideologica di una tradizione, mirando ad annientare la storia e la cultura di un popolo.

Atti terroristici: tra ideologia e fenomeno di massa

Il modo di fare terrorismo nel corso dei secoli è cambiato tendendo ad una evoluzione sempre più inquietante. Gli atti terroristici hanno raggiunto dei livelli raccapriccianti, come possiamo vedere si è passato dai colpi di stato e dagli attentati alle istituzioni a vere e proprie stragi di massa.

Gli attentati odierni sono caratterizzati per la grande entità distruttiva e per la capacità di toccare i simboli e il cuore delle culture vittime degli atti di violenza…

In poche parole si può parlare di attentato alla tradizione e alla storia di una nazione, di una civiltà. Quindi vi è la distinzione tra atti terroristici di natura ideologica e atti destinati a compiere vere e proprie stragi di massa.

La lotta continua…

Le potenze mondiali sono impegnate al massimo nel tentativo di sconfiggere o quantomeno tamponare questo fenomeno che negli ultimi anni, non solo ha messo a repentaglio la vita e la tranquillità di molte persone, ma ha costituito e costituisce tutt’oggi una seria minaccia per la pace mondiale.