La stampante! Qualche informazione su questa periferica

La stampante è uno strumento tecnologico molto importante nel mondo moderno. Oggi grazie a questa preziosa unità periferica di output del computer è possibile mettere nero su bianco qualsiasi tipo di testo, immagine, o altra tipologia di dati selezionata dall’utente su un foglio di carta.

La stampante nel corso degli anni non sempre è stata così come la conosciamo ma questa è un’altra storia….il nostro scopo oggi è quello di fornire le informazioni essenziali per conoscere al meglio questo strumento.

In base all’utilizzo che si intende fare vi sono differenti unità di stampa che si avvalgono di diverse tecnologie per svolgere al meglio il loro compito, vediamo le più volute.

Cosa considerare?

Prima di passare alle tipologie è essenziale elencare sinteticamente i parametri comuni a qualsiasi tipo di stampante quindi nella scelta della periferica bisogna sempre considerare: l’interfaccia, formato carta, numero di colori primari, risoluzione massima, velocità, tempo per la prima stampa e costo per copia stampata.

Una attenta analisi di questi parametri vi consentirà di scegliere l’apparecchio più adatto alle vostre esigenze evitando di incorrere nell’acquisto sbagliato.

A tutto 3d… Questo tipo di unità periferica trova ampia applicazione nel mondo della modellistica industriale, nel campo medico e nell’oggettistica, grazie alla tecnologia utilizzata.

Questo tipo di stampante consente la riproduzione tridimensionale di oggetti per mezzo della tecnica di funzionamento basata sulla collocazione di tre testine rispettivamente sugli assi x, y, z, in modo tale che il rilascio delle resine contenute all’interno prenda la forma dell’oggetto da riprodurre.

E il caro getto d’inchiostro?

La stampante a getto d’inchiostro è la componente hardware più diffusa, grazie alla sua semplicità di utilizzo, alla sua silenziosità e al basso costo che la rende accessibile a tutti.

Periferica privilegiata di case e uffici, è un’ottima alleata in quanto, grazie alle testine che spruzzano attraverso microugelli minuscole gocce d’inchiostro, consente la realizzazione di stampe con una invidiabile risoluzione e qualità al punto da essere paragonate alla fotografia tradizionale.

Questa unità è adatta alle stampe più comuni però presenta qualche piccolo problema spesso causato dall’essiccamento dell’inchiostro nelle testine, altra piccola pecca può essere la lentezza della stampa.

Laser e led vs salute e compatibilità ambientale

Questo tipo di stampa utilizza la tecnologia della stampante wifi e laser, figlia della tecnologia utilizzata nelle comuni fotocopiatrici ed è prediletta grazie alla sua capacità di produrre stampe in tempi velocissimi, circa 70 pagine per minuto, oltre ad un’alta risoluzione.

Le problematiche legate a questo tipo di stampa sono correlate ai rischi per la salute e all’inquinamento ambientale, infatti diversi studi hanno evidenziato l’elevata emissione di sostanze cancerogene, particolato e irritanti durante il processo di stampa, sostanze che possono causare problemi che spaziano da piccoli disturbi a malattie serie.

Altra tecnologia è quella a led molto simile al laser ma che differisce da essa per l’impiego di una barra di led anziché del laser, ed è considerata migliore rispetto alla concorrente oltre per i bassi costi di produzione, anche in termini di affidabilità ed efficienza.

Running che passione! Come scegliere la scarpa giusta

L’estate mette voglia di trascorrere del tempo all’aria aperta e quale occasione migliore per conciliare un momento a stretto contatto con la natura e mantenersi in forma con una bella corsetta!

Che si tratti di preparazione per una maratona, o di una corsa per mantenersi in forma è molto importante farlo nel modo corretto, quindi per ottimizzare l’attività fisica senza provocare danni alle articolazioni è essenziale scegliere la scarpa tecnica più adatta all’anatomia del piede. In commercio esistono svariati modelli con particolari caratteristiche tutte da scoprire!

Caratteristiche fisiche e anatomia del piede

Prima di incanalarci nella scelta tra i vari modelli dobbiamo fare alcune piccole considerazioni. Innanzitutto non esiste la scarpa da running standard e quindi adattabile a chiunque!

La prima considerazione da effettuare mira sul sesso del corridore, eh sì! Ladies and Gentlemen ad ognuno la propria scarpa! La pianta del piede sposterà la vostra attenzione su determinati modelli, stretta o larga che sia non sarà più un problema!

Altro elemento da considerare è il peso del runner, in modo da scegliere la calzatura giusta per non sollecitare troppo le articolazioni durante il movimento e la pianta del piede per correre in tutta comodità.

Elencate le accortezze più comuni, ora passiamo ad alcune meno conosciute ai “profani” ma sicuramente indispensabili per una buona corsa.

Chi ha mai sentito parlare di pronazione fisiologica?

Con questo termine si intende la reazione del piede al peso del corpo in fase di appoggio sul terreno con la tendenza dell’arco plantare a cedere verso l’interno.

Quando la reazione sarà moderata si può parlare di pronatore, nel caso dell’iperpronatore vi sarà un effetto notevolmente maggiore rispetto al primo, ipotesi diversa è la supinazione in cui la rotazione del piede avviene verso l’esterno.

In entrambe le situazioni ovviamente la scelta della scarpa ricadrà su quella più adatta alla correzione della reazione al fine di evitare sgradevoli traumi.

Distanza da percorrere?

La scelta della scarpa running, come tutte le scelte della nostra vita, è influenzata dalle nostre aspettative! La calzatura tecnica dovrà essere adatta all’utilizzo che intendiamo fare di essa, per cui se la nostra passione è limitata a qualche breve corsetta occasionale, una scarpa per principianti sarà perfetta.

Diversamente se intendiamo percorrere lunghe distanze o percorsi più impegnativi seguendo un vero e proprio allenamento, il modello più adatto a noi sarà sicuramente una scarpa decisamente più professionale.

Importante è il percorso che si intende percorrere, per cui troveremo calzature adatte per la corsa su strada, terreno sterrato, a piste, zone campestri o a percorsi misti.

Occhio al calzino!

Una delle caratteristiche principali della scarpa da running, oltre alla sua leggerezza, è la sua capacità traspirante, in modo da garantire al piede, durante la corsa, il massimo comfort e il minor stress possibile, ragion per cui bisogna sposare la calza ideale.

Il calzino gioca un ruolo fondamentale, oltre a proteggere il piede da eventuali vesciche e micosi, ne garantisce la stabilità all’interno della scarpa, quindi una calza adeguata sarà quella in tessuto tecnico, preferibilmente sintetico, con punta e tallone rinforzati, che assicuri la massima traspirazione per piedi sempre freschi e asciutti.

Come avere una birra alla spina…

In estate, con le temperature torride, o anche in inverno al caldo, e se vogliamo in autunno, ogni uomo sogna di avere in casa uno spillatore personalissimo della birra…

L’uomo ama la birra da tempi antichissimi, sin dai tempi delle piramidi, e da sempre ama trovare nuovi metodi per gustare una delle bevande più care…

Ovviamente ci si nasconde dietro alla scusa della bella stagione, ma la verità che ogni uomo ha pensato, diverse volte, di acquistare, costruire, possedere uno spillatore. Da esibire agli amici, da usare quando si vuole….

Ma lo spillatore, serve a….

Semplice… serve a conservare il prodotto più a lungo, evitando il contatto altrimenti inevitabile con l’aria, che tende a degradare velocemente la nostra bevanda, bionda rossa o scura che sia.

Lo spillatore a caduta, usato in epoca vittoriana, era poco più di una botte con un tappo, molto lontano dai concetti di oggi. Ben presto tuttavia arrivò lo spillatore a pompa che già consentiva una maggiore conservazione, essendo a tenuta stagna.

Lo spillatore ad anidride carbonica permetteva di conservare maggiormente la birra, infatti, la birra veniva stoccata con una certa quantità di anidride carbonica, che fungeva da “tappo” non consentendo il contatto con l’ossigeno, e allo stesso tempo “spingeva” la birra fino al bicchiere.

I vantaggi? una buona birra non ossidata, ma gli svantaggi erano un’eccessiva quantità di anidride carbonica, soprattutto nelle prime birre della botte.

Arthur Guinness, chi è quest’uomo

Non è solo l’uomo che ha dato il nome ad una birra scura fra le più celebri, ha anche intuito che la percentuale di anidride carbonica era eccessiva… e pensò bene di introdurre un gas composto da anidride carbonica e azoto.

Ottenne quindi un risultato migliore del precedente, garantendo la conservazione senza incidere in modo troppo pesante sul sapore della birra. Aveva inventato la spillatura al “carboazoto”.
Oggi, in aggiunta a questo, esistono spillatori birra dotati di spirali refrigeranti. Quindi birra ben conservata, con la giusta gasatura e pure alla temperatura giusta.

Eccoci alla tecnica giusta

Non basta spendere una cifra che può andare da poche centinaia di euro a qualche migliaio di euro, perché se non conosciamo le tecniche di spillatura, allora sarà meglio comprare le birre in lattina o bottiglia.

Dovremo conoscere le tecniche di spillatura, a partire dalla tecnica tedesca, che in 7 lunghi minuti consente di avere la birra con la giusta degasatura.

Secondo il popolo teutonico, per ottenere la birra perfetta occorrono tre colpi, con abbondanti pause fra l’uno e l’altro per ottenere la degasatura e passare infine al cappello di schiuma, da tagliare con il coltello.

E se lo dicono i tedeschi…

Gli inglesi, nella loro sostanziale differenza rispetto ai cugini della Germania, preferiscono il metodo opposto, ovvero una spillatura veloce, con un unico colpo, iniziando la spillatura senza bicchiere, inserendolo dopo che la birra ossidata e andata via e inclinando il bicchiere per ottenere meno schiuma.

Nel loro stile, i cugini d’oltremanica fanno scorrere la birra sulla parete del bicchiere provvedendo a raddrizzarlo piano piano. Modestamente, se noi italiani li abbiamo copiati, vuol dire che sanno quello che fanno. Questa è la tecnica che usiamo anche noi.

I belgi invece, si sono adeguati al modo inglese, con l’unica differenza che tagliano il cappello di schiuma con un colpo di coltello, come i tedeschi.

Piccolo accorgimento necessario perché le birre che vengono consumate nel continente hanno una percentuale di anidride carbonica superiore rispetto a quelle dei pub inglesi, e producono naturalmente più schiuma. E voi quale è la vostra birra…

Crisi petrolifera e nuove tecniche di estrazione

Le nuove tecniche di estrazione del petrolio hanno sicuramente stravolto il mercato del greggio mondiale.
A metà anni 2000 le riserve stimate dagli esperti garantivano la possibilità di sfruttare gli idrocarburi fossili per pochi decenni, tuttavia ora le stesse riserve si aggirano circa ad un secolo, al netto della valutazione del continuo aumento della domanda.

Ovviamente, le risorse non sono aumentate, semplicemente, grazie alle nuove tecniche di estrazione, è aumentata la valutazione delle risorse disponibili, quelle che fisicamente possono essere sfruttate dall’uomo con le tecnologie attuali.

Fatta questa premessa dobbiamo dire che le nuove tecnologie hanno rappresentato una rivoluzione, hanno allargato l’orizzonte delle risorse in modo istantaneo, non solo in termini di durata, che è più che raddoppiata, ma anche in termini di petrolio disponibile sul mercato sin da subito.

Dove prima non si poteva estrarre, ora si può.

La Basilicata è un esempio, infatti il petrolio lucano è noto agli esperti da molti decenni, tuttavia era sempre stato impossibile accedervi, prima d’ora. E si tratta di un giacimento importantissimo per estensione.

Questo semplice esempio ci fa capire come in un mercato fatto di domanda ed offerta, l’offerta è aumentata a dismisura in un lasso di tempo che può essere considerato brevissimo. Tutto ciò ha portato ad un abbattimento del costo del singolo barile su tutto il mercato mondiale, passando dai massimi storici di quasi 200 dollari al barile al minimo inferiore a 30.

L’abbattimento del costo è realmente positivo?

In merito all’abbattimento del costo del petrolio pensare ad una singola causa è sicuramente riduttivo: il mercato del petrolio è complesso e non è semplice comprenderne appieno le cause che governano le sue oscillazioni, e senza entrare in argomenti davvero troppo complessi, possiamo affermare anche che anche la situazione geopolitica dei paesi produttori di petrolio, oltre all’aumento a dismisura dell’offerta, ha inciso sulla caduta dei prezzi.

E’ comunque interessante comprendere che anche sul piano degli effetti di un abbassamento del costo, le riflessioni più immediate si possono rivelare inesatte. Difatti la gente comune è portata a pensare che la riduzione del costo di una materia prima, o dell’energia in questo caso, per il consumatore finale, o più genericamente, per uno stato come l’Italia che è importatore di petrolio, sia sicuramente una buona notizia.

Tuttavia, un decremento eccessivo, e per un periodo di tempo troppo lungo, come quello che stiamo vivendo in questi anni, potrebbe avere effetti negativi anche per attori non direttamente interessati. In primis, ed è facile comprenderlo, i paesi esportatori di petrolio sono anche paesi importatori di beni di lusso, o in generale di prodotti lavorati, e sono nostri partner commerciali.

Pertanto una riduzione del loro potere di acquisto comporta una diminuzione di vendita di beni e prodotti finiti su cui l’Europa realizza un ottimo surplus.

Un altro motivo di preoccupazione sono le conseguenze geopolitiche di Paesi in Africa e Sud America che basavano la loro economia sull’export e ora vivono delle crisi politiche, tutto ciò oltre a preoccupare il mondo occidentale per l’instabilità di queste regioni, è terreno fertile per movimenti che di pacifico hanno ben poco.

Inoltre ci sono giganti dell’esportazione di altre fonti fossili, come la Russia, che hanno difficoltà ad essere competitivi con un prezzo del petrolio così basso.

Per concludere

Non dimentichiamo infine che anche nei paesi occidentali, che ad un’analisi superficiale dovrebbero guadagnarci da questa situazione, in realtà la preoccupazione è alta, perché sono numerose le società quotate in borsa che vivono di petrolio, e sono centinaia di migliaia i posti di lavoro (occidentali) nel settore di estrazione e raffinazione petrolifera.

Cosa dovreste sapere sui social network

L’utilizzo dei social network è di importanza vitale per le generazioni odierne. Persone di qualsiasi età sono ormai vittime e carnefici dei social fino a fare diventare la social mania una vera e propria dipendenza.

Oggi sui social la gente pubblica di tutto, dallo stato d’animo ad un nuovo vestito, una poesia, una frase d’amore, scene di violenza… tutto ciò fa parte della quotidianità di tantissimi utenti. Spesso però notiamo che vi è un uso improprio e sembra che alcuni utenti abbiano dimenticato la vera funzione dei social, ovvero la comunicazione.

Qual è la loro funzione?

I social oltre alla classica funzione di mettere in contatto persone di diversi luoghi del pianeta hanno uno scopo ben preciso: comunicare. Ma cosa? Beh forse non ve ne siete accorti ma costituiscono il primo canale di comunicazione!

E la loro funzione risulta indispensabile per le aziende che nel giro di un breve lasso di tempo possono comunicare mediante particolari strategie di vendita con un’utenza mondiale.

Ricordiamo che sempre più gente trascorre tantissimo tempo sui social condividendo qualsiasi tipo contenuti, ciò poi risulta facilitato grazie all’utilizzo di smartphone e laptop che ne velocizzano e semplificano l’utilizzo.

Rapporto tra social e imprese

Se pensate che utilizzare un social sia limitato al semplice post vi sbagliate! La vera funzione dei social come già detto è la comunicazione. Non vi è mai capitato mentre girovagate per spiare i post dei vostri amici di scoprire una pagina consigliata su un particolare prodotto a prezzi competitivi? Innumerevoli volte.

Quindi una volta fatto il login sul social vi troverete in un campo minato di pubblicità, non dimenticate che lo scopo delle aziende è quello di incrementare gli utili e il social è la giungla ideale per promuovere un’azienda.

Attenzione però! Se vi è appena venuto in mente di pubblicizzare la vostra attività sul social è importante farlo nel modo giusto, adottando una strategia già studiata e non semplicemente limitarsi al fai da te. Molto importanti saranno i contenuti da pubblicare che se fatti nel modo giusto influiranno notevolmente sui vostri guadagni.

Per concludere

Aprire un profilo aziendale o personale sul social network è molto semplice, basta disporre di un dispositivo come un computer, uno smartphone o altro laptop, di una connessione ad internet e in pochi semplici passi avrete il vostro profilo. Ciò che conta è gestire correttamente i contenuti da pubblicare per la realizzazione dei vostri obiettivi.

Quindi se la vostra idea è allargare gli orizzonti della vostra attività nel mondo del web è importante veicolare il flusso di informazioni nel modo giusto, per farlo al meglio è consigliato rivolgersi ai professionisti del settore, i quali saranno in grado di studiare una strategia adeguata alle vostre esigenze.